Episodio 16

Intermezzo comico: un esperimento mediatico

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FILE TWITTER 16
Intermezzo comico: un esperimento mediatico
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I #TwitterFiles hanno rivelato molto: migliaia di richieste di moderazione da ogni angolo del governo, i federali che scambiano sia i conservatori che la sinistra per finti russi, persino Twitter che decide sulla carta di cedere l'autorità di moderazione alla "comunità di intelligence degli Stati Uniti":
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Queste e almeno un'altra dozzina di rivelazioni degne di nota hanno prodotto esattamente lo zero nella copertura giornalistica mainstream degli ultimi due mesi:
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La settimana scorsa si sono tenute delle audizioni alla Camera, durante le quali un testimone ha raccontato che Donald Trump aveva chiesto di rimuovere un tweet cattivo di Chrissy Teigen.

La stampa è andata su tutte le furie. Questa sì che era una notizia importante!
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Al solo scopo di mostrare la bancarotta dei media in questo settore, introduciamo un paio di nuovi dati clamorosi e vediamo se la stampa ne parla.
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Se un presidente che dà di matto per un tweeter è una notizia, sicuramente lo sarà anche un senatore degli Stati Uniti che se la prende con più di trecento dei suoi elettori.
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Ecco il senatore del Maine Angus King che scrive a Twitter per definire "sospetti" una serie di account per motivi quali:

"Eccitazione per la visita di Rand Paul"
"Bot (media di 20 tweet al giorno)".
Seguito dal rivale Eric Brakey
Oppure, il mio preferito: "Menziona l'immigrazione".
8.
L'ufficio di King non ha voluto commentare. Se Dick Nixon avesse annusato la colla, ecco come sarebbe stata la sua lista di nemici:
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Per non concentrarsi solo sui Democratici o su coloro che fanno parte di un gruppo di Democratici, ecco un contributo del Repubblicano Mark Lenzi, un funzionario del Dipartimento di Stato famoso per aver offerto il suo cervello alla scienza dopo un presunto attacco di sindrome dell'Avana.
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Lenzi ha scritto a Twitter chiedendo senza mezzi termini di rimuovere 14 account contraddistinti tra l'altro dallo scetticismo nei confronti del Russiagate: "Quelli che seguono sono alcuni account controllati dai russi che credo vogliate esaminare e cancellare".
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Un funzionario governativo, scrivendo da un'e-mail del Dipartimento di Stato, chiede di "cancellare" 14 account che sono impegnati in discorsi legittimi e per i quali non è stata dimostrata l'esistenza di bot o controlli russi (in effetti, noi di Racket conosciamo alcune di queste persone). Un chiaro problema di Primo Emendamento.
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Ho notato in precedenza che ci sono state molte richieste assurde nei registri di Twitter da parte di funzionari che volevano che i nemici fossero tolti da Twitter, con lo sforzo del californiano Adam Schiff di bandire un giornalista e di bloccare "tutti i risultati di ricerca" su un collaboratore, facendo sembrare l'iniziativa del foglio di calcolo di Angus King più mite.
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Il fatto che gli organi di stampa tradizionali abbiano ignorato la storia di Schiff, ma abbiano ululato per Teigen, dimostra la loro natura. Risposte come questa sono progettate per mantenere il pubblico blue-leaning particolarmente concentrato su stupidi battibecchi di parte, oscurando le narrazioni più ampie.
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La vera storia che emerge dai #TwitterFiles è quella di una burocrazia federale di censura in continua espansione che non è rivolta né alla sinistra né alla destra in sé, ma all'intera popolazione di outsider, che viene sistematicamente definita come una minaccia.
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A partire da marzo, inizieremo a usare i file di Twitter per raccontare questa storia più ampia su come gli americani hanno rivolto i loro macchinari antiterrorismo contro se stessi, con effetti disastrosi, attraverso agenzie federali poco conosciute come il Global Engagement Center (GEC).
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Fino ad allora, se vi siete ritrovati nella lista di King, scrivete o DM a www.racket.news. La prossima settimana sono in vacanza, ma al mio ritorno prepareremo le magliette "Angus King ha detto a Twitter che ero sospettoso, e tutto ciò che ho ottenuto è stata questa schifosa maglietta".
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Grazie ai collaboratori di #TwitterFiles come @ShellenbergerMD e @LHFang, e grazie anche ai ricercatori di Racket. Le ricerche sono state effettuate da terzi e il materiale potrebbe essere stato omesso.